NEL PDF (in fondo alla pagina): prova di conoscenza e prova di competenza con rubriche valutative.
Argomenti: apparato digerente, escretore, respiratorio e circolatorio.
Ho preparato una consegna di verifica per valutare "la conoscenza degli apparati" e "l'abilità di saperli descrivere nel loro funzionamento".
Allegata trovate la rubrica valutativa con indicatori, spazio per giudizio descrittivo e per autovalutazione dell'alunno.
Poi, trovate anche due compiti che richiedono la mobilitazione di abilità e conoscenze in un contesto immaginario ma legato alla realtà di quello che succede nel nostro corpo, ogni giorno.
Chiederò ai bambini di eseguirla in coppia o max gruppo di 3. Dopo aver scritto il racconto di viaggio, chiederò loro di registrare la storia in un podcast affinché possa essere ascoltata dalla community locale di compagni, famiglie, docenti e altri.
Per questo motivo farei rientrare queste due consegne nella definizione di compito di realtà che riporto qui di seguito.
Si tratta di una situazione-problema, quanto più possibile vicina al mondo reale, da risolvere utilizzando conoscenze e abilità già acquisite, mettendo in pratica capacità di problem-solving e diverse abilità in relazione all’attività all’interno di contesti sociali moderatamente diversi da quelli resi familiari dalla pratica didattica.
Un compito di realtà può prevedere, ad esempio, di assolvere a un incarico, realizzare un progetto, costruire qualcosa di concreto o cimentarsi in una performance. Il compito non è mai solo un «impegno»individuale, ma può essere svolto, interamente o in alcune sue parti, individualmente, in coppia, nel piccolo gruppo e contemplare momenti di condivisione con l’intera classe, nel grande gruppo, per l’argomentazione finale (circle time).
Proprio per questa molteplicità rappresenta uno spazio di autonomia e responsabilizzazione dell’allievo. Per essere efficace, il compito deve avere una connessione evidente e diretta con il mondo reale e una esplicita significatività per gli alunni che vengono sollecitati e motivati dalle sfide che in esso si propongono. L’impegno di lavoro richiesto deve collocarsi nella zona di sviluppo prossimale di ciascuno, in cui non si «conosce ancora bene» la situazione ma si possiedono tutti gli strumenti cognitivi per affrontarla e risolverla.
Pensare il compito di realtà in questi termini significa prevedere per la sua realizzazione differenti modalità di azione e percorsi di soluzione, stimolando contemporaneamente l’impiego di processi cognitivi complessi: il ragionamento, il transfert, il pensiero critico e divergente. Tratto da https://www.erickson.it/it/mondo-erickson/articoli/che-cos-e-un-compito-di-realta/
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